La classifica jazz
Il numero di Playboy dell’agosto 1974 aveva in copertina una bella foto di Silvia Dionisio (versione maglietta bagnata) con il sommario dei principali articoli che avreste trovato all’interno: Pesci come hashish (sic!), Nicoletta Machiavelli: giudicate il mio corpo, Nudismo: via libera anche in Italia e infine quello a noi più caro: Dove va il jazz.
Sono passati quasi cinquant’anni e siamo ancora qui a domandarcelo.
A questo punto, con ragionevole approssimazione, possiamo serenamente affermare che il jazz non va da nessuna parte. Difficile immaginare infatti un genere meno coeso e unitario in questi ultimi decenni, a meno che non si considerino gli immarcescibili fautori del “è jazz se e solo se…” (aggiungete voi a piacere).
In realtà, come si evince dalla lista dei dieci dischi più interessanti del 2022 – lista assolutamente parziale e approssimativa – tocca a noi provare a cercare il jazz.
Potremo trovarlo nel Mali venato di blues di Cheick Tidiane Seck o nel Sudafrica di Nduduzo Makhathini, nella Londra multietnica di Shabaka Hutchings o nella canzone-teatro di Cécile Mclorin Salvant, alla Jazz gallery di New York con il trio di Tyshawn Sorey e Greg Osby o tra le scogliere di Big Sur insieme a Charles Lloyd.
Insomma, non aspettate che sia il jazz ad andare da qualche parte e vi incontri per caso; fate uno sforzo e andatelo a cercare voi; lo troverete dove meno ve lo aspettate e sarà una vera scoperta. E soprattutto, come direbbe Ted Lasso, siate curiosi e non giudicanti: suonerà tutto più bello. (Danilo Di Termini)
1. Avram Fefer – Juba Lee
2. Mary Halvorson – Amaryllis/Belladonna
3. Cheick Tidiane Seck – Kelena Fôly
4. Immanuel Wilkins – The 7th Hand
5. Nduduzo Makhathini – In The Spirit Of Ntu
6. Cécile Mclorin Salvant – Ghost Song
7. Shabaka – Afrikan Culture
8. Tyshawn Sorey Trio + 1 with Greg Osby – The Off-Off Broadway Guide To Synergism
9. Richie Beirach – Testaments
10. Charles Lloyd – Trio Of Trios