Recensione: Lil Nas X – Montero

A dir poco atteso, è arrivato l’album di esordio di Lil Nas X: Montero.

Recensione: Lil Nas X – Montero
Columbia – 2021

Lil Nas X è diventato una star ben prima di arrivare al LP d’esordio, Montero, complice un brano, Old Town Road, e un’abilissima strategia di marketing.

Old Town Road

Tanto per ricapitolare rapidamente come siamo arrivati fino qui, ricordiamo che Old Town Road è stata concepita su un sample dei Nine Inch Nails acquistato online da Montero Lamar Hill, aka Lil Nas X (il nome da un omaggio al rapper NAS), per trenta dollari. All’epoca, la fine del 2018, aveva lasciato il college, viveva con la sorella ed era squattrinato. Il brano proponeva un mix di rap e country, ponte provato in passato con risultati non brillanti, ma sui social è piaciuto e gli ha guadagnato l’acquisto e una nuova pubblicazione ufficiale dalla Columbia nel marzo del 2019, seguita un mese dopo da un remix con il cantante country americano Billy Ray Cyrus. La canzone ha raggiunto il numero 19 della classifica Billboard Hot Country Songs prima che la rivista la squalificasse con la motivazione che non rientrava nel genere, scatenando un dibattito sulla definizione di musica country e sul razzismo nella categoria; in ogni caso nella classifica Billboard generale entrambe le versioni della canzone raggiungevano il primo posto restandoci per 19 settimane, un record assoluto in grado di scalzare la nuova stella Billie Eilish.

Fra hip-hop e pop

Nel frattempo, Lil Nas X ha fatto coming out divenendo al contempo iconico e controverso. La discussione sul genere della canzone metteva infatti in luce la chiusura del mondo country verso un artista di colore; il coming out lo rendeva inviso a una parte (peraltro ormai minoritaria) del mondo rap dal quale proviene. Di fatto, però, se ancora molti guardano all’hip-hop come a un tipo di musica ‘minore’ rispetto ad altre (il pop, il rock ecc.), la vicenda dimostra ancora una volta come molte delle novità più interessanti arrivino proprio da lì (Frank Ocean  e Tyler the Creator tanto per fare due nomi).

 

Montero non è però un disco di hip-hop e basta. Montero è sostanzialmente un disco pop per le classifiche, nel quale i suoni dell’hip-hop contemporaneo sono presenti, a volte dominanti, ma certo non unici. Un po’ come la coetanea Billie Eilish sul secondo disco, Lil Nas X pesca a 360 gradi senza curarsi delle definizioni, magari anche a scapito della compattezza complessiva: non dimentichiamo che la fruizione digitale su questo ha un peso un tempo inesistente. Il disco è stato promosso con due singoli, Montero (Call Me By Your Name) e Industry Baby, prodotta da Kanye West, che resta il momento migliore del disco, con altrettanti  video che hanno subito fatto sensazione, con una padronanza dei social, e di twitter in particolare, che mostrano tutta l’abilità strategica e la verve di Lil Nas X. E, al di là del giudizio sulla sola musica, dal punto di vista culturale Lil Nas X segna una svolta direi definitiva nel pop mainstream: la dimensione queer non è soltanto uno sfondo, ma è centrale nell’estetica di tutto ciò che fa (i testi, le immagini), è spudorata e impenitente, è rivendicata ed esplicita. Per di più, questa svolta viene da un artista di colore associato all’hip-hop: ce n’è abbastanza per un’opinione pubblica americana (ma non soltanto) tendenzialmente bigotta.

Lil Nas X fa centro con Montero

E veniamo dunque alla musica. Al di là del motivetto carino e alla simpatia di Lil Nas X, Old Town Road non mi aveva particolarmente entusiasmata, al pari dell’EP che la includeva, 7. Montero e Industry Baby hanno decisamente segnato una svolta in positivo, mostrando la versatilità di Lil Nas X come rapper e come cantante. Entrambe sono poste all’inizio del disco, intervallate da un altro ottimo momento: Dead Right Now è la canzone che Drake avrebbe dovuto pubblicare nel suo ultimo e malriuscito LP se avesse trovato un hook. Hooks che non mancano a Lil Nas X e che popolano praticamente ogni canzone. Anche se il resto di Montero non è sempre all’altezza di questa partenza, anche se a volte la dimensione pop diviene un po’ troppo ballata sdolcinata (incluso il quarto singolo That’s What I Want), c’è sempre la melodia a risollevare il tutto.

 

E davvero il disco, grazie a un ricco carnet di compositori, produttori (ampio merito al duo Take a Daytrip) e strumentisti è stato concepito per essere un successo, una successione di singoli potenziali. La forza pop di Lil Nas X e di Montero sta tutta qui e non è poco, al punto che le collaborazioni anche importanti (Doja Cat, Megan Thee Stallion, Elton John al piano, Myley Cyrus) passano in second’ordine. Alla fine anche chi come me sperava in un disco più orientato all’hip-hop, stile Industry Baby, e avrebbe fatto volentieri a meno dell’emo-pop di Lost in the Citadel (rischio Coldplay alle porte), resta complessivamente convinto e soddisfatto. Lil Nas X merita almeno un 9, la musica nell’insieme almeno un 7, il risultato è matematica.

Lil Nas X – Montero
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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