Alt-J -The Dream

alt-J al quarto album: sempre ineccepibili, ma…

The Dream (Infectious) è il quarto album in studio per gli alt-J (ovvero Δ) che festeggiano nel 2022 il decimo anno di carriera discografica. Una carriera abbastanza omogenea per una band che si è conquistata, a buon diritto, un posto d’onore nel panorama dell’indie internazionale. Pluripremiata all’esordio con l’ottimo An Awesome Way, la band inglese ha ricevuto recensioni non sempre positive per i successivi due dischi, This Is All Yours e Relaxer, salvo conquistare una parte di pubblico americano con due colonne sonore importanti: per il cinema (Civil War) e per la televisione (Son Of Anarchy).

La cifra stilistica degli alt-J

Interessante notare come gli alt-J si siano fin da principio dimostrati abilissimi nel confezionare prodotti decisamente particolari, e soprattutto ben ponderati, con l’intento primario di non risultare mai scontati. In realtà un filo conduttore lega tra loro tutti e quattro gli album ed è la ricerca della perfezione formale. Ma se non si è fan sfegatati del trio di Leeds può essere inevitabile percepirli come tecnicamente ineccepibili ma poco emotivi.

Le novità di The Dream

The Dream mostra una band adulta ed emancipata rispetto ai dettami della scena indie. Il disco è moderno, caratterizzato da una virata verso paesaggi meno elettronici rispetto al passato, uno sguardo al cantautorato americano e qualche episodio di beatlesiana memoria. Si parte con tre brani che sono un ottimo, ma effimero, biglietto da visita. La vena psichedelica di Bane si sposa bene con il successivo, U&Me, che ricorda maggiormente l’alt-J pensiero degli  esordi. I motori si scaldano con Hard Drive Gold (qui il Beck dei tempi migliori può giustamente sentirsi convocato), dopodiché si cambia musica. A partire dalla quarta traccia Happier When You’re Gone, e fino alla fine dominano tinte più tenui dove appaiono a tratti intuizioni geniali ma mai il “pezzone” da mandare subito a memoria. Notevole comunque la grandinata “all’americana” della tripletta Chicago, Philadelphia e Walk A Mile che porta gli alt-J in territori non ancora battuti e li vede uscirne più che decorosamente.

Il tema intitolato The Dream è stato svolto alla perfezione. La domanda ancora una volta è: quanto ci emozionano/avvincono/impressionano gli alt-J?

alt-J – The Dream
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Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

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