Aisles: il disco di cover anni ’80 di Angel Olsen
ll biennio 2019-2021 è stato un periodo di assestamento piuttosto lungo per Angel Olsen. La cantautrice di Chicago, già collaboratrice di Bonnie Prince Billy e Cass McCombs, è stata molto impegnata a cucire e ricucire il suo ultimo album, All Mirrors. Dall’edizione originale uscita nel 2019 ha prima tratto una versione nuda e cruda, Whole New Mess, dove le canzoni venivano presentate in forma meno arrangiata. Quindi ha pubblicato un box, Songs Of The Lark And Other Far Memories, che li comprendeva entrambi, assieme ad altri demo e brani inediti.
Il repertorio di Aisles
Ci si poteva quindi aspettare un disco di nuove canzoni, invece abbiamo tra le mani un EP di cover, Aisles, che contiene una selezione di brani pop degli anni ‘80. Uno di questi lo conosciamo assai bene, perché il disco si apre con la celebre Gloria di Umberto Tozzi (anche se la Olsen sembra rimandare alla versione internazionale di Laura Branigan). Gli altri titoli sono ugualmente molto noti, vere pietre miliari del genere disco-pop. Ecco l’elenco: Eyes Without A Face di Billy Idol; Forever Young degli Alphaville; If You Leave degli Orchestral Manoeuvres In The Dark; Safety Dance dei Men Without Hats (forse il meno conosciuto della selezione).
Angel Olsen e la sua idea di Eighties pop
I cinque brani sono sapientemente scuriti da arrangiamenti che li adattano alle atmosfere preferite dalla Olsen, che può sfoggiare il suo timbro sensuale all’interno di batterie potenti e synth impegnati a riempire ogni spazio. Le versioni sono tutte riuscite, ma alcune sono particolarmente efficaci, come il trattamento elettro-sinfonico di Forever Young, a suggello del disco, o il rallentamento di Gloria, che fa scoprire una malinconia inedita tra le pieghe di un pezzo assai abusato.
La foto di copertina è un bel ritratto dell’artista, truccata in maniera conforme alla moda degli anni’80 (diciamo tra Siouxsie e Robert Smith) dove la Nostra sfoggia il consueto sguardo torvo e indagatorio.
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Fausto Meirana
Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.
