Angel Olsen - Big Time

Angel Olsen racconta il suo Big Time esistenziale

Il sesto disco di Angel Olsen s’intitola Big Time e, in effetti il periodo precedente la registrazione dell’album è stato piuttosto sostanzioso per la cantautrice di Saint Louis. Il coming out omosessuale, la prima relazione importante con una donna e, secondo alcune fonti, la fine di questa relazione. Per non parlare della morte di entrambi i genitori a breve distanza l’uno dall’altra.

Big Time: parole e musica in chiaroscuro

Detto questo è inevitabile che Big Time (prodotto da Jonathan Wilson) sia un lavoro chiaroscurale: quasi sempre sommesso (specie nella parte finale), s’impegna però a essere vigoroso, come dimostrano All The Good Times, tra country e soul, oppure Right Now, lentone in crescendo che ricorda la Cat Power di The Greatest e che potrebbe suscitare qualche invidia in Taylor Swift. La stessa dimensione dialettica è percepibile anche nei testi. Se This Is How It Works illustra una Angel Olsen rinata (“Sto spostando tutto quanto/ Non resterò legata a come ero”), Go Home sembra voler ritornare a un passato lontano e più semplice (“Voglio andare a casa/ Ritornare alle piccole cose/ Questo non è il mio posto/Qui nessuno mi conosce”). Tutto assolutamente comprensibile nei momenti di ristrutturazione interiore e tutto ben spiegato. Persino troppo.

Presente e futuro di Angel Olsen

Un album così significativo tematicamente – e così diverso musicalmente dai due più roboanti predecessori, My Woman e All Mirrors – ha incantato quasi tutta la critica anglofona. Eppure c’è la sensazione che qualcosa manchi, che le canzoni siano avvolte da una specie di bozzolo che impedisce loro di essere davvero espressive: spiegano (come si diceva), ma non comunicano davvero. O forse si sente la mancanza di un paio di momenti più ariosi, senza i quali l’insieme risulta più statico che intenso. Oppure è che, alla resa dei conti, Angel Olsen è autrice brava, ma non eccezionale, non al livello del ‘maestro’ Will Oldham/Bonnie ‘Prince Billy. E, a proposito di maestri, ci sono pochi secondi in This Is How It Works dove risulta spontaneo, ed emozionante, pensare a Gram Parsons e dove si capisce che non basterebbe molto per accedere a un altro, non dissimile eppure ancora lontano, mondo sonico. Forse basterebbe superare l’eccesso di intenzione, il dire troppo.  Al tempo stesso è indiscutibile come per Angela Maria Carroll – questo il vero nome dell’artista – sia iniziata una fase nuova: chissà che anche la musica non ne guadagni.

Angel Olsen - Big Time
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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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