Destroyer - Have We MetDead Oceans - 2020

I Destroyer di Have We Met restano notturni e poco sereni.

Destroyer - Have We Met
Dead Oceans – 2020

Mentre i ragazzi trappano, i 40-50-60enni si stordiscono di rimpianti e ristampe dei Pink Floyd. In questo secondo ambito d’età sopravvive però una piccola cellula resistente interessata a coetanei che si esprimono secondo modalità che spaziano fra l’intenso e l’arguto, il colto e il suadente. Tanto per fare qualche nome: Divine Comedy, Peter Perrett, Lambchop e il caso in questione: Destroyer.

Dan Bejar al centro dei Destroyer

Il gruppo canadese nasce a fine anni ’90 e da allora fa riferimento alla figura carismatica ed elusiva di Dan Bejar. (Che a un occhio italiano il suo carisma perda fulgore causa un aspetto che incrocia Fiorello e Abatantuono è un altro discorso.)  Have We Met è il loro dodicesimo album e trova un buon equilibrio fra la densità degli arrangiamenti con sintetizzatori vintage e chitarroni e l’aura crepuscolare del cantato di Bejar. Leggenda vuole che abbia registrato le parti vocali nella notte, costretto a un quasi sussurro per non svegliare la famiglia dormiente nella stanza accanto.

Lo stato d’animo di Have We Met

Quietamente apocalittico, qua e là funerario ma altrove vicino all’art-pop, Have We Met è un eccellente album ricco di pensiero ma un po’ carente nell’azione. E le canzoni, fatta eccezione per Crimson Tide e Cue Synthesizer, non hanno il brio o i guizzi drammatici di quelle di un altro gruppo importante del rock alt-adulto, i Balthazar. O forse nei Destroyer è più da cercare il discorso d’insieme, sicuramente suggestivo, che non i singoli pezzi, forse occorre farsi prendere dalla loro lunga notte. A volte lo stato d’animo per farlo è quello giusto, a volte no.

Destroyer - Have We Met
7 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.