Sparks - The Girl Is Crying In Her Latte

È uscito il nuovo disco degli Sparks! The Girl Is Crying In Her Latte.

Intanto il latte del titolo non è il nostro latte ma bevanda fighetta trendy nota come flat white ove il latte forma una fluffy consistenza e quindi, se la ragazza ci piange dentro, qualcosa sarà pure successo visto che costa un botto, tipo il frappè che Uma consuma in Pulp Fiction…

Succede che sono 55 anni che i fratelli Mael incorrono nella galassia musicale, spesso loro malgrado vista la nota riluttanza a concedersi a gossip che sempre li ha contraddistinti, e che, rispettivamente a 74 anni Russel e 77 anni Ron, tornino in casa Island che fu propedeutica alla loro esplosione con Kimono My House e che oggi, speranzosa forse di rifare un botto revivalistico, si è invece vista consegnare un ennesimo mare magnum di idee sia in termini musicali che di testi senza pari nel mondo del cosiddetto pop.

Teniamo presente che, a parte qui, nel resto del globo terracqueo (l’ho sentito dire alla tv) gli Sparks hanno un seguito ancora impressionante. Il duo americano che è sempre suonato più europeo di sempre, si è detto di loro, paragone limitativo in quanto la loro dimensione artistica è quantomai più apolide e, al tempo stesso, universalistica.

Il video con Cate Blanchett

Ha già fatto hype il video della title track con Cate Blanchett che danzicchia sulle note della song, un video che racchiude tutta la formula del duo: essenzialità, catchy phrases e soprattutto tanta ironia … e la Cate per girarlo ha interrotto la promozione di Tàr… L’album è ovviamente un ulteriore gradino più in alto rispetto al recente A Steady Drip etc ed alla soundtrack di Annette. Una dimostrazione vitalistica di esprimere con diversi linguaggi musicali tutto il vocabolario del pop dai seventies ad oggi.

Dopo la title track già citata, Veronika Lake è rapido haiku elettronico. Per accontentare quelli della Island, gli si regala lo spoof Nothing Is As Good As They Say It Is, assoutamente collocabile ai tempi del Kimono salvo poi ridurre a pochi glitch e un sonoro uso del silenzio la metafora di Escalator. The Mona Lisa’s Packing Leaving Late Tonight (sui titoli degli Sparks ci sarebbero da scrivere saggi) è una folle giga con apocalittici fiati ed una ritmica molto glitterband. You Were Meant For Me pare uscita dal catalogo Mute più hard, sono i suoni che usavano i Duet Emmo tanto per dire e solo per cortesia si aggiunge una melodia contratta che arriva ad un dissonante assolo che oggi ci aspetteremmo da band meno agées…

Gee, That Was Fun! Speriamo anche in futuro

Not That Well Defined è una synthetic ballad con tracce inevitabilmente beatlesiane proprie quando si usano gli archi in un determinato mood, un instant classic. We Go Dancing riprende le modalità di Little Beethoven, oscuro capolavoro del duo e ancora una volta si realizza che la voce di Russel Mael subisce gli stessi processi di arrangiamento di complicate partiture operistiche, teatralissima impressione.

When You Leave si ascolta contemplando su una spiaggia radioattiva un tramonto nucleare sognando di surfare su plastiche etern. Take Me For A Ride è di nuovo molto cinematografica, indubbiamente l’esperienza di sceneggiatori e compositori per Leo Carax non resterà episodio isolato. It’s Sunny Today è diametralmente opposta in termini di atmosfera musicale al titolo, ennesimo joke di marca Ron Mael, eterno gioco di contrappunto e contrapposizione, gli archi sintetici commuovono e turbano.

Con  Love Story siamo in pienissimo synth pop, pare di sentire quel genio asssoluto che fu Fad Gadget, ancora rimango attonito se penso alla loro età (alla mia è meglio non ci pensi più ma me lo scordo di arrivare così alla loro). E poi ti arriva la schitarrata di It Doesn’t Have To Be That Way e rimani lì pensando di aver skippato su un altro disco di un’altra epoca. Si chiude con Gee, That Was Fun, su tonalità lennoniane, mi auguro dall’ascolto del testo non sia in qualche modo un esorcismo su un futuro che da loro continuo ad aspettarmi, non fate scherzi, non esiste una distopia peggiore di un mondo senza Sparks, altrimenti buio in sala.

Sparks - The Girl Is Crying In Her Latte
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Collaboratore per testate storiche (Rockerilla, Rumore, Blow Up) è detestato dai musicisti che recensisce e dai critici che non sono d'accordo con lui e che , invece, i musicisti adorano.

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