La classifica jazz
a cura di Danilo di Termini
Anche per il jazz, inevitabilmente, è stato un anno strano; ma al di là dei dischi registrati durante il primo ‘confinamento forzato’ e che cominciano ad arrivare sul mercato (da Fred Hersch a Brad Mehldau, da Chris Potter al clarinettista Ben Goldberg che ha reso disponibili gratuitamente 195 brani registrati a casa durante questi mesi), la scena jazz del 2020 è stata particolarmente vitale. I suoni che arrivano da Londra (qui rappresentati dal bel disco di Nubya Garcia), quelli dell’International Anthem di Chicago (da Jeff Parker all’Exploding Star Orchestra di Rob Mazurek), la conferma di promesse ormai realizzate come Christian Scott o Ambrose Akinmusire, l’Africa di Nduduzo Makhathini, hanno illuminato con luce nuova l’orizzonte di questo genere. Sul podio, un grande vecchio come Charles Lloyd, capace a 80 anni di suonare ancora splendidamente, e due donne, Maria Schneider e Terri Lyne Carrington. Sono proprio le donne l’autentica novità di questi ultimi anni, dimostrazione di come il jazz sia ancora capace di riflettere la società e i suoi cambiamenti. Regalandoci ancora tanta musica meravigliosa.
- Charles Lloyd – 8: Kindred Spirits
- Maria Schneider Orchestra – Data Lords
- Terri Lyne Carrington & Social Science – Waiting Game
- Jeff Parker – Suite For Max Brown
- Ambrose Akinmusire – On The Tender Spot Of Every Calloused Moment
- Nubya Garcia – Source
- Gerald Clayton – Happening: Live at the Village Vanguard
- Exploding Star Orchestra – Dimensional Stardust
- Nduduzo Makhathini, Modes of Communication: Letters From the Underworlds
- Christian Scott Atunde Adjuah – Axiom