Il Bright Future di Adrianne Lenker: bassa fedeltà e alta intensità.
Il nuovo album di Adrianne Lenker, che segue Songs And Instrumentals, nasce un po’ per calcolo e molto per caso; oppure, questo è ciò che Lenker ci vuole far credere… Intanto, dopo il monumentale Dragon New Warm Mountain I Believe In You, i Big Thief sono in pausa, forse con lo scopo di tornare alla felice essenzialità di un disco come U.F.O.F. Adrianne Lenker, invece, ha ripreso in mano gli appunti, trovando una dozzina di canzoni; le ha poi rifinite in uno studio accogliente, pieno di macchine analogiche e pavimenti di legno. Così, in poco tempo, in compagnia del fonico e co-produttore, Philip Weinrobe, e del polistrumentista Mat Davidson, Bright Future ha preso vita, prima come session episodiche, infine come progetto discografico lo-fi (ma non troppo).
La musica ‘empatica’ e luminosa (come da titolo) di Bright Future
Molti dei brani hanno rumori di fondo, strumenti riposti, sedie scricchiolanti e il panorama sonoro un po’ sporco. Tutto ciò va a favore del piccolo combo: Davidson suona piano, violino e chitarre, completando efficacemente le canzoni, con pochi fronzoli e tanta empatia. Non è difficile ‘vedere’ la quiete e l’intimità delle session; sembra di assistere, alla fine di ogni brano, al classico scambio di sguardi con l’affermazione: ‘’buona, questa, proseguiamo’’.
A dire il vero, l’inizio è un po’ in salita, perché il disco si apre con il brano più scabro, che dura sei minuti e si regge sulle nude spalle di piano e voce. Subito dopo Lenker indossa, come in copertina, il cappellone, e delizia con la ballata country Sadness As A Gift (un titolo, una dichiarazione d’intenti). Ancora meglio è Fool, dove l’aria familiare dei Big Thief torna in circolo e fa ben sperare nel futuro del gruppo. Senza elencare il dettaglio delle dodici canzoni, basti dire che con Bright Future (4AD Records), Lenker sbaraglia ogni dubbio: che viaggi con il gruppo, da sola, o in bizzarra compagnia (come qui) il futuro è dalla sua parte, ed è assai luminoso…
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