Chrissie Hynde Sings Bob Dylan.
Alla base, ormai, pare esserci sempre e comunque questo maledetto lockdown. Ne parlavo qualche giorno fa a proposito del nuovo album di Paul Weller e ora eccolo che ritorna nell’ultimo lavoro di Chrissie Hynde. Stavolta però porta ancora più scompiglio, perché la signora ‘Pretenders’ ricanta otto brani di Bob Dylan, e sì.
E pensa bene di far uscire l’album appena qualche giorno prima dell’ottantesimo compleanno del nostro. Ora la situazione è complicata alquanto. Non tanto perché Dylan debba essere intoccabile (cover di suoi brani ne abbiamo a iosa, già dagli anni ‘60), quanto perché probabilmente, senza il famoso lockdown, queste otto versioni non avrebbero mai visto la luce. La Hynde infatti racconta che, con James Walbourne, ha pensato all’album dopo aver ascoltato la suite Murder Most Foul, uscita proprio durante la pandemia. A quel punto l’illuminazione: facciamo un album con brani di Dylan.
Il risultato di Chrissie Hynde – Standing In The Doorway lascia perplessi
Ora la domanda è sempre la stessa, soprattutto quando ci si trova sottomano lavori di questo tipo, che poco o nulla aggiungono a Dylan (chi l’avrebbe mai detto!), ma nulla aggiungono nemmeno all’interprete di turno: perché? Divertimento? Ambizione? Volontà di confronto? Non so dire; mi viene poco altro in mente, se non che, forse, a un certo punto occorra appendere la chitarra al chiodo. Va detto, per amor di verità, che la Hynde sceglie brani quasi tutti poco noti (In The Summertime, You’re a Big Girl Now, Standing In The Doorway, Sweetheart Like You, Blind Willie McTell, Love Minus Zero/No Limit, Tomorrow Is a Long Time e Every Grain of Sand). L’idea, tuttavia, che gli abbia dato nuova vita, no, questa non mi ha proprio sfiorato. Va detto anche che, tutto sommato, le otto cover si fanno piacevolmente ascoltare, mentre la Hynde pare quasi far l’occhiolino a Lucinda Williams. Ma perché?
https://youtu.be/pliCrYQYGMw
E poi basta. Anzi no…la copertina dell’album vuole essere molto evocativa. Ah, dimenticavo…buon compleanno, Bob!
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