Umberto Maria Giardini - Futuro Proximo | Recensione

Umberto Maria Giardini – Futuro Proximo

Umberto Maria Giardini - Futuro Proximo | Recensione

Ora si chiamano tutti con un nome solo: Motta, Calcutta, Cosmo, Martinelli… Lui invece va controcorrrente, visto che una volta era Moltheni e da qualche anno ha cominciato a proporsi con la sua reale identità anagrafica, Umberto Maria Giardini. Piuttosto lunga, per di più.

Umberto Maria Giardini fra autorialità e rock

L’album di due anni fa, Protestantesima, era piaciuto così così a Tomtomrock. Ora Futuro Proximo ne sembra la diretta prosecuzione. Però scorre più fluido, più fluviale si potrebbe dire, mentre prima non mancava qualche impantamento. E’ un disco di molte parole, questo, e di parole spesse. Se la frase fa pensare malissimo a priori, l’ascolto dimostra come la dimensione autoriale  si sposi a strutture melodiche che sono, per usare un termine di comodo, alt-rock. Qualcuno ha scelto come pietra di paragone, un po’ ovvio, gli Afterhours. Se invece si esce dal ghett… oops, dall’ambito italiano viene in mente Mark Lanegan, per la costruzione circolare dei pezzi, e, piuttosto curiosamente, gli Yo La Tengo per come le parti strumentali crescono in modo organico, naturale.

Il nostro Futuro Proximo non è troppo attraente, eppure…

E’ una buona cosa se vien voglia di parlare prima della musica piuttosto che dei testi. Vuol dire che questi si inseriscono in un contesto anziché determinarlo. D’altro canto è noto che Giardini prepari prima le musiche e poi elabori (talora in studio di registrazione, si dice) le parole. Ed è una buona cosa perché il ‘messaggio’, non esattamente allegro e tuttavia  consequenziale ai mala tempora corrente, risulta più efficace. Un esempio in tal senso è Onda: “Vedo l’onda, vedo l’onda, vedo l’onda che ci coprirà. Vedo l’onda, che distrugge la mia città”. Apocalittica, certo, eppure incalzante, al punto che quell’onda ha una sua perversa attrattiva.

 

 

Chissà  se Giardini ne sarà contento, però viene da dire che Futuro Proximo è il suo lavoro più facile. E il termine va inteso, senza ombra di dubbio, come un complimento.

Umberto Maria Giardini - Futuro Proximo
7,5 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.